SABATO 5 FEBBRAIO 2022
ORE 18.30
MAST.AUDITORIUM

 

PRESENTAZIONE EDITORIALE
 

BIBBIA
(I millenni, Einaudi)

ENZO BIANCHI DIALOGA CON VITO MANCUSO

 

La nuova edizione Einaudi della Bibbia si caratterizza innanzitutto per la nuova traduzione, non confessionale, frutto del lavoro di un'équipe di filologi ed esegeti fra i più autorevoli al mondo, profondi conoscitori dell'ebraico, dell'aramaico e del greco. Una traduzione che vuole rendere accessibile il testo biblico al lettore odierno, ma senza omogeneizzare le sue asperità linguistiche, culturali e teologiche.

La Bibbia è sempre disponibile a una lettura infinita, e non solo per le interpretazioni che sono sempre molte, come testimonia tutta la copiosissima letteratura dei commenti biblici, ma infinita perché diventa diversa a partire da chi la legge. Ci sono letture diverse nella fede ebraica, letture diverse nella fede cristiana, letture diverse di chi non è credente né in Dio, né in Gesú Cristo e legge la Bibbia come «il grande codice» secondo la ben nota espressione di Northrop Frye. Grande codice della cultura occidentale soprattutto, ma non solo! Per il non ebreo e il non cristiano, la Bibbia non contiene «la parola di Dio», ma resta una testimonianza scritta del pensiero umano che si esprime imputando al soggetto «Dio» parole e azioni che hanno un significato alto per l’umanità. Ma non si dimentichi che nella lettura della Bibbia anche il credente non potrà fare a meno di tutti gli strumenti umani necessari per leggerla, interpretarla e comprenderla. Nella lettura infinita c’è un cammino comune del credente e del non credente che deve assolutamente essere messo in rilievo e praticato senza sospetti. D’altronde, le chiese oggi riconoscono che la Bibbia, pur contenendo la parola di Dio, è innanzitutto parola umana, che gli autori sono autori umani, e che la Bibbia è un testo che va interpretato rifuggendo ogni lettura fondamentalista. Oggi possiamo dire che la Bibbia è la biblioteca che non divide, non separa, non apre a fondamentalismi, chiede l’affermazione della diversità, delle pluralità e dunque del dialogo perché essa è strutturalmente dialogica!

Enzo Bianchi è nato a Castel Boglione, in provincia di Asti, nel 1943. Nel 1965 ha fondato la Comunità di Bose, della quale è stato priore fino al 2017. Tra la sua ricchissima bibliografia segnaliamo i commenti al Cantico dei Cantici, Ruth, Lamentazioni, Qohelet, Ester (Lontano da chi?, Gribaudi 1984); Genesi (Adamo, dove sei?, Qiqajon 1994); L'Apocalisse di Giovanni (Qiqajon 1999). Da Einaudi ha pubblicato: La differenza cristiana (2006), Il pane di ieri (2008), Per un'etica condivisa (2009), Ogni cosa alla sua stagione (2010), L'altro siamo noi (2010), Fede e fiducia (2013), Dono e perdono (2014), Spezzare il pane (2015), Gesú e le donne (2016). Per i «Millenni» ha curato il volume Regole monastiche d'Occidente (2001) e progettato e diretto i tre volumi della Bibbia (2021).


In collaborazione con Coop Alleanza 3.0 e Librerie Coop