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MERCOLEDÌ 16 MARZO 2022
ORE 18.30
MAST.AUDITORIUM
TALK
GEORGES DIDI-HUBERMAN
LA FOTOGRAFIA COME STRUMENTO PER IL PENSIERO: DALL'ARCHIVIO ALL'ATLANTE
Introduce Marco Antonio Bazzocchi
Il filosofo o lo storico dell’arte interessato alle immagini deve anche rendere loro giustizia sul piano della pratica: «pensare le immagini» non può essere separato dal «fare delle immagini» e dallo sperimentare le loro inquadrature, i loro montaggi, la loro collocazione in un archivio o -cosa ben differente- in un atlante. In che modo dunque le immagini ci offrono da pensare?
Georges Didi-Huberman - Filosofo e storico dell’arte, insegna all’École des Hautes Études en Sciences Sociales (Parigi). Ha insegnato in numerose università internazionali e ha ricevuto molti riconoscimenti, tra cui il premio Aby Warburg, il premio Max Weber, il premio Alexander von Humboldt e, nel 2015, il premio Theodor W. Adorno.
Ha pubblicato circa sessanta opere sulla storia e la teoria delle immagini, nel vasto campo storico che va dalla pittura del Rinascimento italiano ai problemi contemporanei sulla politica delle immagini e l’eredità storica e teorica di Aby Warburg e Walter Benjamin.
Tra i più recenti: L’œil de l’histoire (5 volumi, 2009-2015), Ninfa Fluida (2015), Ninfa profonda (2017), Ninfa dolorosa (2019), Désirer désobéir (2019), Pour commencer encore (2019) e Éparses (2020), Imaginer recommencer (2021), Le Témoin jusqu’au bout (2022).
Ha diretto molte esposizioni importanti, tra cui: L’Empreinte presso il Centre Georges Pompidou (Parigi, 1997), Atlas al Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía (Madrid, 2010), Histoires de fantômes pour grandes personnes (con il fotografo Arno Gisinger) al Fresnoy, a Rio de Janeiro, a Beirut e al Palais de Tokyo (Parigi), Memory Burns a l’OCAT (Pechino, 2015) e Soulèvements al Jeu de Paume (Parigi, 2016), a Barcellona, Buenos Aires, San Paolo e Città del Messico (2017-2018).