Erik Kessels – Extraordinary Ordinary Erik Kessels – Extraordinary Ordinary
mercoledì 07 maggio 2025
ORE 18.30
MAST.AUDITORIUM
ARTIST TALK

ERIK KESSELS
EXTRAORDINARY ORDINARY

Erik Kessels, artista olandese, curatore e designer di comunicazione, spiegherà la tecnica della cosiddetta “found photography” che lo ha reso un riferimento a livello internazionale. Invece di scattare nuove immagini, per la maggior parte dei suoi progetti riunisce fotografie preesistenti e le riutilizza come tessere per formare il proprio mosaico. È un artista senza macchina fotografica e senza obiettivo: nella sua pratica, la fotografia è un elemento pronto per essere campionato e ricontestualizzato. Il risultato è una sorta di ecosistema di immagini, attraverso il quale non si aggiunge nulla all'enorme quantità di immagini che oggi affollano il mondo e crescono esponenzialmente di giorno in giorno, ma che al contrario si limita a recuperare e riciclare ciò che è già presente.
A partire dai suoi più recenti progetti, l’artista mostrerà che attraverso un uso alternativo delle immagini anche il quotidiano può diventare straordinario. 

Il talk verrà introdotto da Francesco Zanot, curatore di Foto/Industria, biennale di fotografia su industria e lavoro, che ha visto Kessels tra i protagonisti dell'edizione 2023 a Palazzo Magnani.

INGRESSO GRATUITO SU PRENOTAZIONE

 

Erik Kessels è un artista olandese, curatore e designer della comunicazione. Dal 1996 è partner creativo dell'agenzia di comunicazione KesselsKramer ad Amsterdam e Londra. Nella veste di artista e curatore, Kessels ha pubblicato oltre 100 libri di immagini “riappropriate” e ha scritto i bestseller internazionali Failed It! e Complete Amateur. Insegna in diverse Accademie d'arte (Amsterdam, Milano, Toronto, Losanna, Düsseldorf). 
Ha realizzato e curato mostre come Loving Your Pictures, Mother Nature, 24HRS in Photos, Album Beauty, Unfinished Father e Shit. Attualmente sta lavorando a un progetto artistico europeo a lungo termine chiamato Europe Archive (www.europearchive.eu).
Dal 2017 la sua retrospettiva di metà carriera è stata esposta a Torino, Düsseldorf, Budapest e recentemente ha esposto al SFMOMA. È stato definito “uno stregone visivo” da Time Magazine e un “antropologo moderno” da Vogue (Italia).