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Ispirazioni da collezione
Ispirazioni da collezione
THE MAST COLLECTION
Dai primi anni 2000 la Fondazione MAST ha acquisito immagini legate al mondo dell’industria e del lavoro da case d’asta, gallerie d’arte, collezioni private, da fotografi e artisti. Il patrimonio di immagini si è arricchito negli anni, con testimonianze fotografiche e video che hanno ampliato il fondo iniziale, quello del Gruppo Coesia, che data ai primi del Novecento ed è costituito da filmati, negativi su vetro e su pellicola, stampe, album e cataloghi degli stabilimenti, dei luoghi del lavoro e dei lavoratori, così come delle macchine e dei prodotti industriali.
La fotografia è sempre traccia di un tempo preciso e quindi anche di una tecnologia, che rispecchia l’innovazione di quel momento storico. Attraverso queste numerose acquisizioni si è definita una collezione non più esclusivamente legata al gruppo industriale, ma alla storia dell’industria, del lavoro e della tecnologia. La raccolta conta oggi oltre 6.000 immagini tra fotografie e video di celebri artisti, insieme a una vasta selezione di album fotografici di autori anonimi, spesso tecnici delle imprese che utilizzano lo strumento fotografico come mezzo per documentare diversi aspetti della loro professione. Accanto a opere di Edward Weston, Charles Sheeler, Margaret Bourke White, Germaine Krull, Thomas Struth, Dorothea Lange, Man Ray, per citare alcuni grandi nomi, la collezione MAST valorizza il mondo della fotografia, dagli interpreti più conosciuti ai cosiddetti anonymous. La forza e l’importanza di questa collezione risiede proprio nella sua eterogeneità, legata alla presenza di diversi linguaggi, da quello artistico a quello documentario, fino ad arrivare alla fotografia pubblicitaria e di identificazione. Oggi la collezione MAST si è affermata come punto di riferimento unico al mondo per quanto riguarda la fotografia dell’industria e del lavoro.
Con la mostra The MAST Collection. A visual alphabet of industry work and technology la Fondazione presenta per la prima volta una selezione di circa 500 immagini tra fotografie, album e video, tutte provenienti dalla collezione, che occupano l’intera area espositiva. L’esposizione, curata da Urs Stahel, è divisa in 53 isole tematiche caratterizzate da parole chiave in ordine alfabetico, dalla “A” di Abandoned si arriva alla “W” di Waste, Water, Wealth, illustrate dalle opere scelte, dall’Ottocento ad oggi, che diventano le coordinate di lettura e di scoperta di questo importante percorso. L’alfabeto industriale è quindi la linea che riflette la scelta curatoriale delle immagini. Un viaggio attraverso quasi duecento anni di storia, che intende stimolare una riflessione sull’importanza della collezione come strumento di conoscenza e che ha come fine mostrare e raccontare prospettive diverse e inedite del lavoro, da sempre legato all’uomo.
La collezione è quindi una realtà in divenire, che raccoglie e svela storie del passato e del presente, per delineare le prospettive del futuro.
Foto: Vincent Fournier, Kobian Robot #1 (Takanishi Laboratory), Waseda University, Tokyo, Japan 2010 © Vincent Fournier