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UNIFORM

La mostra Uniform, a cura di Urs Stahel, si articola in due parti: un corpus di immagini di 44 fotografi che racconta l’evoluzione dell’uniforme nel mondo del lavoro, dagli inizi del Novecento a oggi, e un progetto monografico dell’artista Walead Beshty, che realizza centinaia di ritratti fotografici a persone appartenenti al sistema dell’arte, per le quali l’abbigliamento è un codice distintivo di anti-uniforme.  
Il progetto espositivo intende stimolare una riflessione sul rapporto tra essere e apparire, sulla relazione tra ciò che siamo e ciò che mostriamo e su come l’uniforme, determinata dal contesto sociale e culturale, condizioni la percezione che il soggetto ha di sé, dentro e fuori dal proprio ambito professionale. Le parole utilizzate nella lingua italiana per indicare gli abiti da lavoro, ‘uniforme’ e ‘divisa’, hanno significati contrastanti: la prima indica un’uniformità, un’appartenenza di gruppo senza differenze, la seconda rimarca una separazione categorica e gerarchica. 
Dall’omologazione all’identità individuale, le uniformi comunicano informazioni di rango, posizione, appartenenza e autorevolezza, combinando qualità funzionali e formali e diventando nel tempo un riferimento, non sempre celato, per la moda e la produzione dell’abbigliamento di massa.  

 

GUARDA LA VISITA GUIDATA ALLA MOSTRA UNIFORM CON IL CURATORE URS STAHEL